Tre giorni da ricordare


Le strade erano così piene di gente che abbiamo dovuto lasciare la macchina a due chilometri dalla città di Lashkar Gah e proseguire a piedi. 

Non ho mai visto tanta gente per strada a festeggiare l’Eid.

foto di pace afghanistan 3

La città di Lashkar Gah e i territori limitrofi, sotto controllo talebano, sono stati aperti, chiunque poteva entrare senza rischiare niente: esponenti del governo, civili e perfino giornalisti… erano anni che la stampa non riusciva a muoversi liberamente in questi territori.

Addirittura una giornalista della BBC è riuscita ad intervistare un capo talebano e altri capi talebani si sono recati negli uffici di esponenti del governo… non una pallottola, neanche una, è stata sparata!

I talebani hanno rilasciato anche vari prigionieri in questi giorni. 

E’ un evento di portata storica per l’Afghanistan: tre giorni di Pace consecutivi non si vivevano da tanti, tanti anni, sebbene ci siano stati due attentati a Jalalabad, non ancora attribuiti in modo chiaro a qualcuno, nei quali sono morti civili e alcuni talebani.”

Ieri abbiamo chiesto ai nostri amici afghani di raccontarci cosa stava accadendo in questi tre giorni di festa per la chiusura del Ramadan nel loro Paese, in particolare nella città di Lashkar Gah, dove si trova la scuola delle bambine e degli orfani di guerra. Ci hanno riportato le parole di amici e parenti, tutte caratterizzate dallo stesso stupore e dalla stessa emozione per questa condizione temporanea così inconsueta da essere vissuta come qualcosa di straordinario… tre giorni, solo tre giorni di Pace dopo decenni di guerra!

Ci hanno detto che negli anni passati era sempre stata proposta una tregua dai talebani, per rispetto del popolo, in occasione della chiusura del Ramadan ma non era mai stata accettata dal Governo. Quest’anno invece è stato il Governo a proporre una tregua di cinque giorni, i Talebani ne hanno accettati tre.

L’Eid è una delle feste più importanti per il mondo musulmano e questa tregua avviene in un momento particolare della storia del Paese, caratterizzato dalla presenza di sempre più numerosi gruppi terroristici (Al Qaeda, Daesh ecc) contro i quali combattono sia i governativi sia i talebani perché considerate forze esterne con le quali non esistono affinità d’intenti.

Quello che più di tutto colpisce sono gli abbracci e le strette di mano fra le due avverse parti e la gioia incontenibile del popolo, forse il suo risveglio, forse la dimostrazione della consapevolezza di essere arrivati ad un punto in cui gridare alla Pace è un’esigenza irrefrenabile.

Gli afghani tutti non riescono più a soffocare questo grido, la richiesta più grande è rivolta alle forze internazionali e a coloro che muovono le fila dell’economia e della geopolitica mondiale:

“…andate via dall’Afghanistan, lasciate che inizi un dialogo di Pace tra gli afghani, lasciate che la gioia di questi giorni diventi la normalità anche per noi!”

Livia Trigona

 

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